Come fare content Marketing per il B2C

Come fare content Marketing per il B2C

Ecco perché dovresti creare contenuti di valore per i tuoi clienti

“Devo fare un blog? E che ci scrivo?” È questo uno degli incipit di lunghe conversazioni che, in passato, ho avuto con clienti, ma anche amici e parenti. Il marketing di contenuti ci circonda, ma è ancora una specie di angelo demoniaco che spaventa tutti e, probabilmente, se sei qui, terrorizza anche te. Perciò ho deciso di chiarirti qualche dubbio e spiegarti come il content marketing possa aiutarti a trovare nuovi clienti o assisterli.

Partiamo con un ripasso.

Cos’è il content marketing?

Il content marketing non è nient’altro che quella tipologia di marketing basata sul generare valore intorno al proprio prodotto o servizio. Cosa significa esattamente? Semplice: ricordi gli spot dei coltelli Shogun? Ecco, quello è il marketing che non funziona più.

Tentare di stordire il potenziale cliente è un’iniziativa disastrosa che, oramai porta a poco. Ha invece più senso intercettare i compratori proprio nel momento in cui questi hanno bisogno di noi. Come? Attraverso le magiche potenzialità di internet.

Il consumatore navigherà in rete, cercherà delle informazioni partendo dal suo problema (o, talvolta anche dal prodotto) e se tu sarai presente con un blog ben sistemato ed indicizzato, potrai intercettarlo. Lui, attratto dal titolo ben costruito del tuo post, atterrerà sul tuo blog e magari ti chiederà informazioni.

È questa la base del content marketing: creare contenuti di valore che siano d’aiuto ai tuoi potenziali clienti e quindi trasformarli da visitatori del tuo sito a clienti soddisfatti.

Content Marketing per il B2C

Lo so, c’è ancora un po’ di perplessità perché so qual è una delle obiezioni che vorresti avanzare. Stai pensando: “Funzionerà per chi lavora nel B2B, ma io che vendo occhiali da sole…”

Invece va benissimo anche per te. Vuoi sapere come mai il marketing di contenuti è così tanto proficuo? Perché il consumatore, il cliente, ha delle domande e il tuo scopo è quello di fornirgli delle risposte.

Ogni persona che varca la soglia del tuo negozio, del tuo studio, del tuo salone di bellezza ha dei dubbi quando viene a contatto con un nuovo prodotto o un nuovo servizio e chiede a te di fornirgli assistenza. Giusto? Ecco: pensa a tutte quelle domande. Tu puoi rispondergli online, prima che venga fisicamente nel tuo store e, una volta arrivato, chiederà solo qualche conferma perché tu lo avrai già convinto. Faciliti il processo di acquisto. Interessante no?

Perché un blog? Mi sembra un po’ troppo

I blog, superata la fase storica in cui venivano usati solo come diario (sì, anche io l’ho fatto e, se cerchi bene in questo stesso sito, puoi trovarne la prova) sono diventati lo strumento di eccellenza per fare content marketing.

Un sito web ben costruito, infatti, sarà indicizzato su Google, insomma “starà in prima pagina”, o in seconda. Comparirà nei risultati di ricerca e quindi finirà sotto gli occhi dei visitatori che, potranno entrare nel tuo sito e quindi trovare le risposte.

Se tu non hai un sito, onestamente, dobbiamo parlare un po’ perché ho altre mille ragioni per dirti che avresti dovuto averne uno online già una settimana fa, ma questa è un’altra storia e non mi ci soffermo. A ogni modo, se non hai un sito o un blog ti sembra un po’ eccessivo, sono molti gli strumenti che puoi usare per creare valore. Un esempio? I social.

Il social media marketing è una forma di content marketing che però ha delle logiche leggermente diverse. Puoi ottenere lo stesso ottimi risultati, puntando su altri fattori. Per farla breve, non hai scuse: puoi, e devi nel 2019, curare la tua brand identity. E non puoi farlo solo con dei fantastici, costosissimi e inutili 6×3.

Siccome immagino dove andrai a parare, ora, superata la parte teorica, serve la ciccia. E infatti…

Qualche esempio concreto

Veniamo al dunque. Ti darò qualche spunto su quelli che possono essere i contenuti da creare e postare per diverse categorie di attività. (In caso non comparissi tra queste, facciamoci due chiacchiere e ti aiuto).

Content marketing per artigiani

Gli artigiani, che storie, le loro. Ecco: non ti sembra già un contenuto interessante? Qual è la storia che si nasconde dietro quei manufatti in rame battuto? Come tenere pulite le cinte in cuoio senza rovinarle? Idee regalo originali per Natale?

Questi sono tutti esempi di topic, ovvero argomenti, sui quali incentrare un articolo del tuo blog. Se il tuo prodotto è famoso (mettiamo tu creassi manufatti in vetro di Murano) esistono strumenti ti consentono di capire quali siano le domande che la gente pone alla rete. Non dovrai far altro che rispondergli.

Produci una vera chicca, qualcosa di nicchia? Facciamo entrare in gioco lo storytelling ovvero la narrazione. Raccontiamo delle storie che creano del sentimento, del valore, delle emozioni intorno al tuo prodotto, a favore della tua attività. Sì! Vale anche se sei un giovane di trent’anni che ha mollato il posto fisso per fare il falegname. Anzi, raccontarlo attirerà ancora più attenzione.

Di storie, di contenuti, di domande ce ne sono a iosa. Chiaro, no?

Content marketing per attività produttive

Un po’ come per gli artigiani, le attività produttive possono muoversi sullo stesso filone. Sono molisano, agnonese per la precisione, perciò sono cresciuto circondato da allevamenti di vacche e quindi latte, il che implica caseifici.

Conosco abbastanza bene il settore caseario, dal momento che ho passato quasi due anni e mezzo a curarne la comunicazione, e mi sono reso conto che anche per aziende più strutturate il filone narrativo può essere il medesimo: la tradizione casearia locale, la storia aziendale oppure le domande della rete. “Come cucinare il Caciocavallo? Ricette a base di mozzarella? Perché si chiama ricotta?

Content marketing per attività commerciali

Ok, tu non produci, vendi solo. Ti pare una contestazione appropriata? No no, non puoi nasconderti dietro questa motivazione. Il content marketing fa anche per te.

Supponiamo che tu venda giocattoli per bambini. In tal caso, il tuo sito potrebbe ospitare un inventario dei prodotti e, perché no, una serie di recensioni su questi. Potresti, magari, scrivere i classici articoli “Idee regalo per bambino” “Idee regalo per bambina”.

Parti da ciò che vuoi vendere e comincia a pensare…

Content marketing per studi professionali

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Nutrizionisti, dermatologi, dentisti, ma anche commercialisti, assicuratori, consulenti finanziari. Chi più ne ha ne metta. I liberi professionisti, gli studi professionali hanno tantissimo da dire.

Un esempio molto caldo? Fatturazione elettronica. Oddio non volevo farti venire un coccolone, ma di fatture elettroniche se ne sente parlare da tempo. Ci fa paura, alcuni sono a favore, altri meno. Il messaggio però è forte e chiaro (stando ai risultati di Google): la gente ha sete di conoscenza, di saperne di più, di capire di che morte morire.

Una guida alla fatturazione, alla legge di bilancio per i regimi forfettari quindi sono un classico esempio di ciò che potresti scrivere sul tuo blog.

Fai il dentista? Bene, “come lavarsi i denti quando hai l’apparecchio?” oppure “Tutto quello che dovresti sapere sullo spazzolino elettrico”.

Ho reso l’idea?

I contenuti “laterali”

Per concludere, vorrei parlare di due argomenti trasversali che vanno bene per qualsiasi settore e comincerò proprio dai contenuti laterali.

Un contenuto laterale è quel tipo di contenuto pensato per attirare un potenziale acquirente rispondendo a domande che pone a Google, anche se non direttamente collegato al tuo prodotto. Ricordi il caso del negozio di giocattoli? Immagina un blog in cui si risponda a quesiti sulla pedagogia, sull’educazione o sulla scuola in età infantile.

Si tratta di post pensati per una mamma e un papà che, avranno una percezione diversa del tuo negozio. Si fideranno di te e, nel mucchio di store, sceglieranno il tuo.

Sei una nutrizionista? Beh, una campagna dedicata allo sport con qualche post dedicato agli esercizi di stretching potrebbe aprirti nuove strade.

E così via…

Ma non parli mai della mia azienda

Arriva sempre quel punto lì. Quando, illustrate le potenzialità del blog, il cliente mi dice: “eh sì ma quando parlo del premio che abbiamo vinto?”

Mai ti va bene come risposta? Scherzi a parte. In una campagna di storytelling si trova spazio anche per narrazioni di questo tipo. Se, invece, vuoi rispondere alle query di ricerca (i quesiti degli utenti) quel premio che hai vinto è rilevante?

Parlare della propria azienda, del proprio brand o del proprio know-how è ammissibile solo a patto che sia di aiuto al lettore. Un architetto può postare anche un suo progetto che è un contenuto di valore in grado di far fantasticare il proprio committente attraverso un render.

Se invece hai vinto il premio per il miglior salamino dell’Alto Molise, negativo. Mi tocca fare il censore, poiché credo che il volume di ricerca per “vincitori del premio Salamino Alto Molise 2018” sia basso e, se la gente non cerca, non c’è bisogno di scrivere.

Sì, hai capito bene, non conta il tuo marchio o la tua azienda. Nell’epoca di internet sono i clienti a fare le leggi.

Hai già costruito le tue buyer persona, ma hai ancora qualche dubbio? Vuoi disegnarla, ma ti serve una mano? Lasciati aiutare, gratuitamente!

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