Come Creare Video che Spaccano sui Social Network

Come Creare Video che Spaccano sui Social Network

Judith Argila ha comparato il lavoro di otto testate. Il risultato è la guida che ogni giornalista dovrebbe leggere.

L’ultima frontiera del content marketing è il video. Non facciamo altro che ripetere che il video è il contenuto più gettonato e che sarà il contenuto per eccellenza di domani. Ma ti sei mai chiesto come creare un buon video per i social network?

La giornalista Judith Argila ha fatto di più prima di mettersi all’opera per il Reuters Institute for the Study of Journalism. Infatti, la cronista – che è a capo del dipartimento che regola le nuove piattaforme delle emittenti spagnole Catalunya Rádio e TV3, si è posta una semplice domanda, poi diventata il titolo del suo studio: “Come creare video che “spaccano” sui social network?“.

Il lavoro di Argila si è basato sull’analisi di otto campagne ideate e promosse da testate inglesi e spagnole ovvero Financial Times, The Guardian, Huffington Post UK, Sky News, PlayGround, El País, A3 Noticias, El Confidencial.
Il risultato di questo studio è un report di 43 pagine che sviscera i precetti per la creazione di un contenuto in grado di creare engagement e soprattutto di attrarre nuovi lettori sui siti delle stesse testate.

Torno perciò alla domanda che Argila si è posta: come creare contenuti che “spaccano” sui social network?

Formato

Sembrerà banale dirlo ma ogni social network ha un formato più o meno performante. La stessa notizia può perciò assumere diverse declinazioni a seconda del canale di destinazione. È quindi impensabile (oltre che errato) pubblicare lo stesso e identico video su piattaforme diverse. Twitter, per esempio, sembra privilegiare video in stile raw ovvero grezzi, girati sul momento anche con uno smartphone, senza alcuna forma di editing. L’utenza di Facebook preferisce video che contengano anche qualche scritta, testi in sovrimpressione che fungano da sommario, che evidenzino le parti più importanti del formato (il lavoro dell’agenzia AJ+ è impeccabile). A YouTube l’onere e l’onore di ospitare contenuti più dettagliati e quindi più lunghi, ma che comunque non vadano oltre una manciata di minuti. E Instagram? A quest’ultimo si tende ad affidare contenuti più visuali e di breve durata. Tuttavia c’è da dire che le Instagram Stories stanno aprendo nuovi scenari introducendo un nuovo modus operandi (di cui parlerò altrove).

Contenuti

Argila non poteva non porsi questa domanda e ha riportato le tipologie di video più performanti per ogni piattaforma. Facebook mette in cima contenuti che trattino argomenti correlati alla salute e all’educazione, Twitter alla politica, Instagram alle celebrità e al lifestyle infine YouTube a pari merito schiera: politica, salute ed istruzione, business.

Live Streaming

Nell’era delle dirette è impensabile non parlare del live streaming, soprattutto se oggetto di studio sono le TV e il loro approccio sui social network. In questo capitolo la giornalista si è concentrata sui vari tipi di dirette evidenziando alcuni esperimenti riusciti come “El vivo”, una rubrica in diretta creata da El País a tema musicale: cantanti e musicisti venivano intervistati live coinvolgendo una notevole fetta di pubblico.

Produzione

Tutto bello, tutto fico. Ma il lavoro sporco chi lo fa?
La risposta è chiara: team di produzione specializzati. Insomma due divisioni della stessa azienda che si interfacciano ma che lavorano parallelamente.

Perché fare informazione sui social network e non sui propri siti?

Anche qui la risposta non è difficile da trovare. Ormai è finito il tempo in cui Facebook&Co. servivano solo per diffondere la notizia contenuta su siti e tv. Oggi i social network sono veri e propri luoghi in cui fare conversazione, confrontarsi e quindi approvvigionarsi di nuovi lettori. Insomma la logica è semplice: se non conosco PlayGround e inciampo in uno dei suoi video e questo mi piace, finirò a navigare sul suo sito. E, se il suo sito mi convince tanto quanto quel video, bene sono fidelizzato; divento un lettore. E da qui comincia un altro viaggio.

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